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La sindrome brachicefalica

Dott.ssa Alice Ferrari

B.A.O.S. è l’abbreviazione di Brachicefalic Obstructive Airway Syndrome, ovvero Sindrome

Ostruttiva delle via Aeree dei cani Brachicefali.

La parola “brachicefalo” letteralmente si traduce con muso corto. Alcune delle razze canine che rientrano in questa categoria sono il Bulldog Inglese, Bouledogue Francese, Carlino, Pechinese, Boston Terrier.
Queste razze sono state selezionate nel tempo per avere un muso molto corto, il che si traduce nel fatto di avere la stessa quantità di tessuti molli attaccati allo scheletro che però è stato accorciato. Come ben si può capire, questo eccesso di tessuti molli si manifesta sostanzialmente nell’avere grandi pieghe cutanee, narici strette, lingua molto lunga e spessa, turbinati ipertrofici ed altre anomalie strutturali.

SINTOMI

Clinicamente la patologia si può manifestare in modi più o meno gravi: in casi blandi si ha il classico russare quando dormono, in casi moderati si ha difficoltà respiratoria sotto sforzo, scarsa tolleranza all’esercizio fisico e al caldo, in casi molto gravi si può avere sincope, svenimento e anche morte per asfissia. Le razze canine in questione sono molto di tendenza e la selezione che viene effettuata dagli allevatori è fondamentale, basti pensare che in Inghilterra medici veterinari e allevatori collaborano al fine di selezionare cani con assenza di gravi alterazioni strutturali. Spesso per contro i proprietari di questi cani non sono consapevoli della patologia che si cela dietro al loro musetto buffo e al loro simpatico russare notturno.

DIAGNOSI E STADIAZIONE

La diagnosi è una diagnosi inizialmente clinica alla quale poi si abbinano esami complementari quali endoscopia delle prime via aeree, endoscopia gastroenterica, rinoscopia e tac.
Recentemente l’Università di Cambridge ha proposto una stadiazione funzionale, da associare alla classica stadiazione strutturale, nella quale si esegue una “prova sotto sforzo” in cui si valutano alcuni parametri clinici prima e dopo una breve camminata di un paio di minuti. Questo consente di scoprire stadi intermedi che durante una normale visita di routine potrebbero essere subclinici.
Le alterazione strutturale più frequenti associate a questa sindrome sono:

  • Stenosi delle narici
  • Ipertrofia velo palatino
  • Ipoplasia tracheale
  • Riduzione adito laringeo
  • Ipertrofia tonsillare
  • Macroglossia
  • Ipertrofia dei turbinati
  • Ernia iatale

TRATTAMENTO

In un mondo utopico non dovrebbero esistere soggetti ipertipici, ovvero, la ricerca della bellezza estetica di un soggetto non dovrebbe mai compromettere la sua salute e qualità di vita. Detto ciò purtroppo situazioni gravi o comunque moderate si vedono molto frequentemente. Il punto fondamentale sarebbe fare diagnosi precocemente.
Intervenire in pazienti adulti, in cui le alterazioni persistono da anni ed hanno già determinato cambiamenti funzionali importanti e meccanismi compensatori non da’ sempre un esito eccellente.
La terapia chirurgica nel paziente giovane spesso da risultati ottimi. Ovviamente è impossibile correggere tutti i difetti di cui sopra abbiamo parlato, ma ciò che si cerca di fare è dare una qualità di vita decente al paziente, ovvero rendere la respirazione non uno stress o uno sforzo perenne , ma una normale funzionalità vitale.

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